L’AVIS Gallarate augura un buon anno (in rosso e in giallo) regalandovi qualche curiosità su questa ricorrenza.
All’epoca dei babilonesi, la fine dell’anno (detta Akitu) era fissata verso fine marzo e celebrava la vittoria del Dio del cielo Marduk sulla, temuta, Dea del mare Tiamat.
È nel 46 a.c. con Caio Giulio Cesare, promulgatore del calendario Giuliano, che l’anno si chiuderà a gennaio: ora, adornando le abitazioni con rami di alloro, le celebrazioni sono rivolte al dio Giano (simbolo degli inizi).
La convenzione Giuliana passò in disuso per mano di Gregorio XIII che, nel 1582, attua un intervento radicale per correggere gli “errori” in rapporto al calendario solare.
Il pensiero universale del nuovo anno con inizio al primo gennaio si raggiunge, finalmente e dopo la consolidazione del calendario gregoriano, con papa Innocenzo XII.
In merito alla notte del “veglione” ancor oggi la chiamiamo San Silvestro in onore di un altro pontefice che si spense proprio il 31 dicembre, del 335, e favorì la conversione da Roma pagana a Roma cristiana.