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Domande sulla donazione

Hai una domanda rispetto alla donazione e non sai a chi farla?

Qui raccogliamo alcune delle domande che più frequentemente ci vengono poste. Se non trovi la risposta alla tua in quelle riportate contattaci, saremo lieti di fornirti tutte le informazioni utili di cui puoi avere bisogno.

Non posso donare il sangue, ma vorrei comunque essere utile all’AVIS: cosa posso fare?

Anche se per qualche motivo non ti è possibile donare il sangue, puoi fare molto per aiutarci: piccoli gesti di poco, ma prezioso, impegno, oppure un volontariato più intenso.

Ad esempio, se non puoi donare in prima persona, prenditi l’impegno farlo fare a qualcun altro al tuo posto: un amico, un parente, il partner, un figlio, un collega, ti ascolterà sicuramente.

Se, invece, hai del tempo da dedicare all’AVIS, fatti avanti: ti aspettiamo a braccia aperte! Infatti l’AVIS (lo dice il nome stesso) è un’associazione di volontari, persone che si impegnano quotidianamente per raggiungere lo scopo di aumentare le donazioni di sangue, organizzare manifestazioni e campagne di sensibilizzazione, andare nelle scuole a fare informazione, amministrare l’associazione.

Ce n’è per tutti i gusti: il volontario in AVIS è il cuore ed il motore dell’associazione, per questo è anche continuamente aggiornato, un “volontario-professionista”.

Sei ancora lì? Cosa aspetti?
Contattaci!

Cosa devo fare se scopro di avere una malattia dopo aver donato sangue?

Esiste il rischio che il donatore doni in un momento in cui la presenza di un agente infettivo non sia rilevabile nè clinicamente nè laboratoristicamente (periodo di incubazione, periodo di finestra diagnostica).

Questo vale per le epatiti virali e per l’infezione da HIV, ma anche per altre malattie (morbillo, varicella, mononucleosi) che possono diventare pericolose se trasmesse a soggetti immunodepressi, quali malati ematologici e oncologici.

Pertanto è importante che il donatore comunichi tempestivamente all’AVIS, o al centro trasfusionale, eventuali malattie insorte nei giorni successivi alla donazione per consentire al personale del Servizio Trasfusionale di prendere i provvedimenti del caso: eliminazione dell’unità donata se ancora disponibile, controllo e monitoraggio del donatore e del ricevente.

Donando sangue, a chi salvo la vita?

Il sangue è un fluido viscoso costituito da:
globuli rossi
globuli bianchi
piastrine
plasma (liquido costituito da acqua per il 90%, da proteine per il 6-8% e da elettroliti per il 2-4%)

Per la loro funzione vitale il sangue e i suoi componenti trovano un ampio impiego terapeutico, vengono infatti utilizzati per la cura di numerose patologie e in alcuni casi di emergenza rappresentano un rimedio indispensabile per la salvezza della vita del paziente.


I globuli rossi
Grazie a una proteina in essi contenuta – l’emoglobina – i globuli rossi svolgono un’importantissima e vitale funzione: trasportare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti. Vengono trasfusi in caso di grave anemia conseguente a:
– leucemie
– tumori solidi
– emorragie acute
– interventi chirurgici
– difetti congeniti come la talassemia


Le piastrine
Intervengono per prime nel processo di emostasi: depositandosi sul vaso leso, formano un aggregato che arresta la fuoriuscita di sangue. Vengono trasfuse in caso di riduzione numerica conseguente a:
– leucemie
– tumori solidi


Il plasma e i suoi derivati
Il plasma, congelato subito dopo il prelievo e scongelato al momento della trasfusione, viene utilizzato in casi rari, ma di estrema gravità clinica come deficit di fattori della coagulazione.


I farmaci plasmaderivati (albumina, immunoglobuline generiche e specifiche, fattori della coagulazione)
Sono, invece, il risultato della lavorazione industriale del plasma e costituiscono, in alcuni casi, dei farmaci salvavita. Le principali indicazioni sono:
– emofilia
– malattie del fegato
– deficit immunologici
– profilassi delle infezioni (come tetano ed epatite B)

Cos’è la donazione di plasma mediante aferesi?

Oggi è possibile effettuare diversi tipi di donazione: oltre a quelle tradizionale di sangue intero, si possono effettuare donazioni mirate (dette aferesi) cioè solo di alcuni componenti del sangue e, tra questi, il plasma.

Nell’aferesi (termine greco che significa l’atto del “portar via”), attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità (plasma, piastrine,…), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. Ciascun separatore cellulare centrifuga o filtra il sangue che defluisce da un braccio del donatore trattenendo il componente ematico necessario e restituendogli il rimanente.
Si parla di plasmaferesi se si preleva solo plasma, di piastrinoaferesi se si prelevano solo piastrine, di plasmapiastrinoaferesi se si prelevano plasma e piastrine, ecc.

Una volta raccolto, il plasma viene conservato diversamente dal sangue intero e dai concentrati di globuli rossi, essendo congelato (se a temperatura inferiore a – 30° C) può essere utilizzato per un periodo massimo di 12 mesi.

Il sangue è composto per il 45% circa di cellule, la parte corpuscolata, e per il 55% circa di plasma, la parte liquida. Le funzioni del plasma sono numerose: mantiene costante il volume di sangue circolante, porta ai tessuti e alle cellule sostanze prevalentemente di tipo nutritivo e di regolazione (ormoni, vitamine), raccoglie tutte le sostanze di rifiuto derivanti dal metabolismo delle cellule e le elimina attraverso i reni e il sudore, interviene nei processi di difesa immunologica e nella coagulazione.

La donazione in aferesi è totalmente sicura: avviene con kit sterili e monouso come la donazione tradizionale, ma può essere effettuata solo presso i centri trasfusionali: quindi, se vuoi diventare donatore di sangue in aferesi, contatta l’AVIS Comunale Gallarate per sapere quali sono i centri abilitati a questa metodologia di donazione.

Con quale denaro funziona l’Avis?

L’AVIS è una associazione di volontari: nessun socio impegnato nell’associazione, a qualunque titolo e con qualunque funzione, percepisce compensi. Sono stipendiati invece i dipendenti che svolgono un
lavoro permanente nell’associazione.

L’Avis Gallarate sostiene economicamente la propria azione (spese per la promozione della donazione, per l’invio dei donatori alle strutture Trasfusionali e/o per la raccolta diretta delle unità di sangue, ecc.) con i rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati, per convenzione, dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere.

Altre fonti di finanziamento sono costituite da donazioni private e contributi di Enti Locali.

Inoltre è possibile effettuare lasciti testamentari a favore dell’AVIS:
per maggiori informazioni, contattaci.
Grazie.

Perché i donatori Avis sono “periodici”?

L’attività di AVIS è finalizzata a promuovere una donazione “sicura” del sangue e a rispondere efficacemente alle esigenze dei bisogni mirati e quindi programmati dei Servizi Trasfusionali, in funzione dell’obiettivo della “sicurezza”. L’AVIS annovera tra le proprie file solo donatori periodici cioè donatori che ad intervalli regolari si recano presso le strutture trasfusionali per donare il loro sangue.

A differenza dei donatori occasionali i donatori periodici sono molto controllati dal punto di vista medico, vengono costantemente sottoposti ad un’accurata visita e ad attenti controlli sul loro sangue e poiché la loro
scelta di donare è libera, non condizionata da altri fattori come quelli emozionali, risultano molto più affidabili dei donatori occasionali. I donatori Avis sono inoltre anonimi, volontari non retribuiti, responsabili.

Il ricorso ai donatori periodici consente inoltre:
– maggiore programmazione della raccolta del sangue
– possibile “conversione” dalla donazione tradizionale di sangue intero a quella differenziata mediante aferesi
– gestione anche delle situazioni di urgenze – emergenze
– di effettuare educazione sanitaria e promozione della salute

La privacy dei risultati delle mie analisi è garantita?

Il segreto medico e la legge sulla “Privacy”, che individua le “figure” responsabili al trattamento dei dati in questione, assicura la massima discrezionalità e segretezza di tutti gli aspetti sanitari e dei risultati delle analisi effettuate.

Bisogna essere a digiuno per donare sangue?

Il giorno della donazione presentarsi all’orario fissato, a digiuno se richiesto in fase di prenotazione, muniti di carta d’identità e tessera Avis. Se non è richiesto il digiuno, è consigliabile consumare una colazione leggera, che può comprendere caffè, the, succhi di frutta, biscotti secchi, fette biscottate o cracker, evitando latte e latticini (yogurt, burro, formaggi, ecc). Bere molto il giorno prima e il giorno della donazione, seguire sempre una dieta sana ed equilibrata.

Per le donne (già soggette alla perdite del ciclo mensile) donare sangue non è dannoso?

La donazione di sangue per le donne non ha alcuna controindicazione. Tuttavia in considerazione delle perdite legate al ciclo mensile le donne in età fertile possono effettuare solo un massimo di due donazioni di sangue intero all’anno. Il monitoraggio costante della emoglobina, effettuata prima di ogni donazione, e del ferro, tutelano la salute delle donatrici.
Le donne risultano essere particolarmente “adatte” alla donazione di plasma in aferesi che non incide assolutamente sui globuli rossi ed il ferro.

Donare sangue è dannoso per la salute?

Grazie all’accurata selezione per un adulto sano la donazione di sangue non comporta alcun rischio.

Esistono precise disposizioni che regolano la raccolta del sangue:
– La quantità del sangue che viene prelevata mediamente ad ogni prelievo è modesta ed è stabilita per legge in 450 centimetri cubi.
– Tra una donazione di sangue intero e l’altra devono trascorrere almeno 90 giorni.
– La frequenza annua delle donazioni di sangue intero non deve essere superiore a 4 nell’uomo e a 2 nelle donne in età fertile.
– I controlli e le visite periodiche effettuate a ciascun donatore prima di ogni donazione sono uno strumento di medicina preventiva, a tutela dello stato di salute generale del donatore.

Posso donare dopo aver fatto un viaggio?

Il soggiorno in alcuni Paesi esteri o province italiane può comportare una sospensione temporanea dalle donazioni di sangue intero e di plasma.
Al rientro di un viaggio, i donatori sono pregati di contattare la nostra sede per verificare l’idoneità alla donazione, comunicando la destinazione e la data del rientro.